2 – 30 maggio | Centro d’Arte “L’incontro” | Campansi
Età fondamentale della vita, l’infanzia rappresenta una tematica ricorrente nella pittura di Luisa Abbruzzese (Siena, 1965), in particolare dopo la nascita della figlia Morgana che è uno dei suoi soggetti preferiti. Il suo volto angelico viene ritratto per documentarne i singoli passaggi del tempo, dalla nascita fino all’età scolare, ma anche stati d’animo ed espressioni uniche che derivano dall’autenticità dell’infanzia. Così un soggetto vero diventa emblema di quell’età in cui si gettano le basi per formare la persona. Luisa Abbruzzese parte dunque dalla sua vicenda intima e personale per elevarla a valore collettivo. L’infanzia ritratta esprime serenità, gioco e magia, come si nota in “Fatina” o in “Bambina su cavallo alato”. Sulla stessa linea ci sono anche “L’isola felice” e la “Bambina sognante” dove la pittura dai colori cangianti, quasi fluo, incontra l’applicazione di elementi vari come strass o tessuti che riescono ad ampliare l’effetto di luminosità e incanto tipici dell’Infanzia di Luisa.