Che succede quando gli ospiti di una casa di riposo incontrano e dialogano con un robot umanoide?
L’eccezionale esperimento sociale è andato in scena nei giorni scorsi al Campansi di Siena grazie alla collaborazione con il team di Domenico Prattichizzo, docente di Robotica all’Università di Siena e componente del Comitato Scientifico dell’Asp Città di Siena. Per l’occasione l’applicazione del progetto, denominato “Human face of science – Pepper”, è stata ripresa da alcune telecamere. Le immagini serviranno per la produzione di un documentario da 60 secondi per la regia di Alice Tomassini, giovane producer specializzata nella combinazione tra cinema e nuove tecnologie, con focus su problematiche sociali che spaziano dal mondo dei bambini agli anziani.
L’esperimento – Dieci ospiti della struttura senese hanno interagito con il robot Pepper, un social robot che parla e comprende il linguaggio umano, un automa che percepisce le emozioni e agisce di conseguenza. Il software che guida “Pepper” è stato sviluppato dal gruppo di Robotica dell’Università di Siena, guidato dal professor Domenico Prattichizzo e si tratta di un software sensomotorio, che permette cioè al robot di muovere mani, braccia e testa, rispondendo agli stimoli esterni e interagendo con le persone. Pepper, infatti, è in grado di riconoscere se una persona è contenta o triste, se si sorprende per qualcosa o se è arrabbiata, analizzando il tono della voce, la posizione della testa e la postura che assume mentre parla. Numerose sono le implicazioni derivanti dall’impiego di questo robot umanoide che, ad esempio, è in grado di ricordare a una persona anziana di prendere pillole, chiamare i parenti in occasione di compleanni e altre ricorrenze, proiettare film e trasmettere canzoni oltre a simulare la “telepresenza” attraverso videochiamate con parenti lontani, simulando con le mani la loro gestualità.